[Recensione] Shadows Over Camelot: miniature e traditori alla corte di Re Artù

Shadow Over Camelot

Quando si pensa ad una squadra unita con l’obiettivo di fare prevalere il bene sul male, poche immagini sono evocative quanto i Cavalieri della Tavola Rotonda. In Shadows Over Camelot, ricopriremo i panni dei prodi compagni di Re Artù, impegnandoci in una serie di leggendarie imprese per salvare Camelot.

Il gioco è stato pubblicato nel 2005 da Days of Wonder ed è opera del pluridecorato Bruno Cathala (Kingdomino, Five Tribes, Jamaica, Kanagawa, ma anche 7 Wonders Duel con l’altro peso massimo Antoine Bauza) e Serge Laget (Il Mistero dell’Abbazia).

Bando alle ciance e buttiamoci all’avventura! Vediamo perché secondo noi Shadows Over Camelot è ancora tra i migliori giochi cooperativi nonostante siano ormai passati 15 anni dalla sua prima apparizione sugli scaffali.

Alle armi! Come si gioca a Shadows Over Camelot

Ogni giocatore vestirà i panni di un Cavaliere della Tavola Rotonda (ciascuno dotato di un Potere Speciale) e riceverà la relativa scheda riassuntiva, una miniatura ed un dado che funzionerà da contatore di Punti Vita.

All’inizio della partita si riceverà inoltre una Carta Lealtà, che determinerà l’allineamento (Leale o Traditore) di ogni giocatore. Ovviamente, questo ruolo andrà tenuto nascosto agli altri fino a fine partita o fino a che non si verrà scoperti.

Come anticipato, Shadows Over Camelot è un gioco collaborativo, pertanto i giocatori si troveranno a sfidare il gioco stesso. Riportando il tutto all’ambientazione arturiana, i Cavalieri dovranno cercare di arginare il propagarsi delle forze malvage nel Regno, facendo invece trionfare il bene. Ovvia eccezione è il Traditore, che segretamente tramerà per portare il gruppo alla sconfitta. Il vero motore di questa lotta sono però i due corposi mazzi di carte, Bianche a simboleggiare il Bene e Nere a simboleggiare il Male. Entrambe le tipologie presentano carte standard e carte speciali (queste ultime più rare e potenti).

Ad ogni turno, i giocatori dovranno innanzitutto fare Avanzare il Male, per poi eseguire le loro Azioni Eroiche. Vediamo un pò più nel dettaglio in cosa consistono queste due Fasi.

Il Progresso del Male

Come detto, la prima cosa che un giocatore dovrà fare nel proprio turno è far progredire il Male. Per farlo, avrà a disposizione diverse azioni:

  • Pescare la prima carta del mazzo nero, leggerla ad alta voce ed applicarne gli effetti;
  • Aggiungere una macchina d’assedio intorno a Camelot;
  • Sacrificare un Punto Vita

Le Azioni Eroiche, ovvero la riscossa del Bene

Dopo l’avanzata delle forze maligne, il Cavaliere di turno dovrà scegliere tra le cinque possibili Azioni Eroiche a sua disposizione. In particolare, la scelta sarà fra:

  • Iniziare una nuova Impresa, spostandosi da un punto all’altro della Mappa;
  • Compiere un’azione riguardante l’Impresa che si sta affrontando. Di solito, questa azione consiste nel giocare una carta relativa alla location dove ci si trova (ad esempio, una carta Combattimento nelle quest che prevedono di battere Lancillotto o il Cavaliere Nero, oppure una Carta Excalibur o Graal nelle omonime Quest). Completare vittoriosamente le Quest disponibili è a dir poco fondamentale. Infatti, un successo fornirà ai Cavalieri delle spade bianche da posizionare sulla Tavola Rotonda, mentre una sconfitta si tradurrà in spade nere. Il rapporto tra queste spade a fine partita determinerà se i Cavalieri avranno perso o vinto la partita;
  • Giocare una Carta Bianca Speciale ed applicarne gli effetti;
  • Curarsi recuperando un Punto Vita (fino ad un massimo di 6), dopo aver scartato dalla propria mano 3 carte uguali;
  • Accusare un altro Cavaliere di essere il Traditore

La partita prosegue in questo modo fino al verificarsi di una delle tre condizioni di fine partita. Queste sono: la presenza di 12 Macchine d’Assedio intorno a Camelot, la presenza di 7 Spade Nere sulla Tavola Rotonda oppure la morte di tutti i Cavalieri tranne il Traditore. Shadows Over Camelot termina anche non appena si raggiungono le 12 Spade sulla Tavola Rotonda. In questo caso, se il Traditore è ancora in gioco si rivela e gira 2 delle spade presenti sul lato nero: se così facendo il numero di spade nere sarà superiore di quello delle spade bianche, i Cavalieri Leali avranno perso la partita.

Aggiungi un posto a Tavola, che c’è un Merlino in più: l’espansione Merlin’s Company

Vogliamo dedicare un breve trafiletto anche a Merlin’s Company, ovvero un’espansione che secondo noi dona a Shadows Over Camelot un tocco di imprevedibilità in più. Oltre a nuovi personaggi che aumentano la varietà di poteri speciali a disposizione dei giocatori e nuove carte Speciali da aggiungere ai mazzi già presenti nel gioco base, il cuore di Merlin’s Company è rappresentato da una nuova tipologia di carte: le Carte Viaggio.

Con l’introduzione di questo nuovo mazzo, i giocatori che decidono di spostarsi da un punto all’altro della mappa dovranno pescare una Carta Viaggio e risolverne immediatamente gli effetti prima di raggiungere (forse) la destinazione desiderata. Le Carte Viaggio possono avere effetti positivi (come ad esempio portare in viaggio con sé Merlino, che consente al giocatore di pescare gratuitamente una carta Bianca), negativi (ad esempio, cambiare la destinazione del viaggiatore) oppure non averne affatto.

Noi riteniamo che l’espansione sia abbastanza imprescindibile, a maggior ragione perché si innesta alla perfezione con il gioco base, non appesantendo né le regole né la durata della partita.

Cosa pensiamo di Shadow Over Camelot

Siamo giunti alla fine del nostro viaggio a Camelot, quindi è arrivato il momento di tirare le somme. Nonostante ormai il gioco sia abbastanza datato, riteniamo che sia ancora un ottimo gioco, quasi perfetto per avvicinare giocatori al mondo dei giochi collaborativi.

Le regole sono tante ma semplici e abbastanza lineari da essere digerite piuttosto in fretta durante la partita, che comunque non sfora i 90 minuti indicati sulla scatola. I materiali, come al solito per quanto riguarda le produzioni Days of Wonder, sono ottimi: le miniature sono molte e piuttosto curate, le carte resistenti (anche se consigliamo di imbustarle perché vengono mischiate abbastanza spesso), e le illustrazioni sono chiare e molto belle.

Se dovessimo trovare dei difetti, potremmo evidenziare come sostanzialmente le quest si somiglino moltissimo tra loro (di fatto, si tratta quasi sempre di creare dei set, siano essi coppie o tris di carte combattimento dello stesso valore oppure scale, ad eccezione delle quest per Excalibur ed il Graal che richiedono di giocare carte specifiche per quelle imprese).

Questo difetto viene comunque ampiamente mitigato dalla presenza di tante carte Speciali sia dal lato del Bene che da quello del Male.

Unica altra nota stonata, anche se ovviamente non imputabile al gioco in sé, è la dipendenza dalla lingua. Il testo nelle carte è piuttosto corposo e la mancanza di una edizione in italiano potrebbe scoraggiare diversi giocatori (anche se il livello di inglese richiesto è abbastanza basso). Sul sito dell’editore sono almeno presenti i regolamenti in italiano sia del gioco base che dell’espansione (a questo link)

In sostanza, possiamo dire che Shadows Over Camelot ha subìto molto bene il passare del tempo. Nonostante i suoi 15 anni, infatti, la tensione al tavolo durante la partita è palpabile e l’equilibrio tra Bene e Male è molto labile, il che rende il gioco sempre teso ed avvincente. Ovviamente il mondo dei giochi da tavolo si è evoluto enormemente in questo lasso di tempo, però crediamo che Shadows Over Camelot rimanga a tutt’oggi uno dei migliori esempi di gioco collaborativo, visto che coordinarsi efficacemente tra i giocatori è fondamentale per arrivare alla vittoria poiché l’avanzamento del Male ha spesso effetti molto pesanti.

Se siete al tavolo con giocatori che si sono appena avvicinati al gioco cooperativo, pensiamo che Shadows Over Camelot possa decisamente fare al caso vostro! Se siete invece già appassionati di giochi cooperativi, vi consigliamo anche altri tre titoli, seppur molto diversi da questo: il tesissimo L’Isola Proibita (dall’autore dell’acclamatissimo Pandemic), il più caciarone Dungeon Fighter (in cui i giocatori interpretano eroi fantasy che dovranno farsi strada in un dungeon a colpi di dado), ed il difficile The Last Bastion.

Andrea Pintore
Andrea Pintore
Classe 1989, sono un Nerd ormai un po' datato ma ancora appassionato e curioso di scoprire nuove storie, nuovi film, nuovi mondi da esplorare. Mi piace condividere le mie sensazioni ed opinioni, che spero possano essere utili per gli altri appassionati. Il mio motto è: Meeple have the power!